Fase 2
17 Maggio 2020Il 18 maggio 2020 è una data particolare, inizia veramente la Fase 2. Anche se la convivenza con il virus è già iniziata il 4 maggio, il 18 ci sarà una riapertura generale, molti negozi e attività potranno tornare a lavorare: bar, ristoranti, negozi, le chiese e anche le parrucchiere! Perfino agli amici è ora concesso incontrarsi… ma ancora niente cinema e teatro.
18 maggio 2020, quella di domani è una data particolare, inizia veramente la Fase 2. Oddio… la convivenza con il virus è già iniziata il 4 maggio, ma da domani è un po’ una riapertura generale. Molti dei negozi e delle attività che oggi sono chiusi potranno tornare a lavorare: bar, ristoranti, negozi, le chiese e anche le parrucchiere! Perfino agli amici è ora concesso incontrarsi… ma ancora niente cinema e teatro.
Bisognerebbe essere felici, o almeno contenti, ma non è così…
Un nuovo inizio
Dovrebbe essere una rinascita, o meglio un nuovo inizio (per chi ci riuscirà). Questi mesi sono stati un’ecatombe: tanti progetti saltati o rinviati, affetti interrotti, lavori persi o in bilico, una vita quotidiana regolata da videolezioni al computer e dalle file con la mascherina davanti ai supermercati, il lavoro disperato dei sanitari, ed i morti, tanti, scomparsi, a volte senza nemmeno un funerale.
Penso sia ormai chiaro a tutti che la riapertura è necessaria per evitare lo sfacelo economico e sociale.
Ma non sarà assolutamente facile, anzi dovremo essere ancora più disciplinati di quando eravamo in lockdown, perché lunedì non ci sarà nessuno a rassicurarci, e il “tutto andrà bene” non basterà, la responsabilità sarà tutta sulle nostre spalle e se le cose dovessero andare male, come molti si aspettano accada con un nuovo aumento dei casi, la colpa verrà data a noi, a tutti noi. Da chi? Beh provate ad immaginare… in tempi di smart working e lockdown, questo è il classico “passing the buck”, ovvero lo scaricabarile. La resa dei conti, per ora, è rinviata al 3 giugno, prossima scadenza Covid.
In due mesi ci siamo ritrovati in un mondo diverso, aspettiamo questo giorno dal 7 marzo, ma non abbiamo nessuna certezza, e ci siamo arrivati impreparati. Sia prima che dopo: prima con un sistema sanitario saccheggiato ogni anno e piani pandemici rimasti nei cassetti, dopo con delle strategie previste per la fase due che non si sa a che punto siano: tamponi, test, app per il tracciamento, mascherine a prezzo popolare… per non parlare poi dei trasporti pubblici, delle regole per chi ha un’attività, gli aiuti economici, ecc…
Ricominciare
Insomma, bisogna ricominciare! E mentre Governo e Regioni litigano, tocca a noi dimostrare che saremo in grado di convivere con il virus, molti pensano che questa pandemia ci cambierà, che ci renderà migliori, ma a me sembra che in giro ci sia solo molta gente preoccupata, per la salute o per il lavoro. D’altronde, cento anni fa, tutto il mondo ha passato un’esperienza simile, forse anche più drammatica: sto parlando della cosiddetta “spagnola” che si stima abbia fatto tra i 50 e 100 milioni di morti, una cifra superiore alle vittime delle due ultime due guerre mondiali. Eppure non sembra che nei libri di storia occupi molto spazio.
Felicità
Prima parlavo di felicità, proprio l’altro giorno ho visto un bel video in rete che parlava di questo magnifico stato d’animo che è la felicità e di come, secondo l’autore, questa pandemia l’abbia pesantemente compromessa e per spiegarlo è partito da un grafico che rappresentava la felicità: l’edonometro.
L’idea di misurare la felicità non è nuova, il primo a teorizzarla è stato Francis Edgeworth nel 1881, ma c’è chi, in qualche modo, ci è riuscito! In internet vi è un sito dedicato a questo, un progetto interessante messo a punto dall’University of Vermont e dalla Mitre Corporation ed è appunto l’edonometro, cioè una specie di termometro della felicità che da più di dieci anni a questa parte analizzando i dati dei social media mostra in tempo reale lo stato di felicità del mondo, anche luogo per luogo.
Ebbene, se andate a vedere il grafico, a questo link, vedrete come il punto più basso sia stato toccato con il Covid 19, e noterete anche come piano piano la felicità stia risalendo.
In realtà però, per quanto quella linea spezzata lentamente risalga, il nostro stato d’animo è un po’ fermo laggiù nel punto più basso del grafico, perché finché ci sarà il Covid, la nostra libertà sarà limitata essendo impossibilitati a fare quello che facevamo due mesi fa, e noi non desideriamo abituarci ad una nuova e diversa felicità, noi desideriamo tornare a come eravamo prima.
Scuola
Ma la scuola… che ne è stato della scuola in questi due mesi? Non ne abbiamo ancora parlato finora, eccola qua la scuola: chiusa, con le luci spente. Manca poco meno di un mese agli esami di maturità, e solo ieri è uscita l’ennesima linea guida. Per chi invece tornerà a settembre non si sa proprio come sarà, torneremo a scuola o andremo a fare scuola nei boschi? Rimarremo nella “DaD” (didattica a distanza) e poi tutti promossi? O anche no? Ma di questo ne parleremo prossimamente… magari in una diretta live… magari il 6 giugno 2020…
Buon 18 maggio a tutti e buona Fase 2!