Parliamo delle Fake News

1 Febbraio 2020

Fake news è una parola inglese per definire informazioni in parte o del tutto inventate, divulgate  con la volontà di disinformare attraverso i mezzi di comunicazione, i social network come Instagram o Facebook per esempio. Stiamo parlando di un vero e proprio virus che si diffonde in Internet, ma non solo! Ma perché le bufale […]

Di Euganeo RTV

Fake news è una parola inglese per definire informazioni in parte o del tutto inventate, divulgate  con la volontà di disinformare attraverso i mezzi di comunicazione, i social network come Instagram o Facebook per esempio.

Stiamo parlando di un vero e proprio virus che si diffonde in Internet, ma non solo!

Ma perché le bufale hanno così tanta fortuna?

Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston ha provato qualche tempo fa a rispondere a queste domanda con quello che è considerato il più grande studio sulle fake news, condotto in collaborazione con Twitter.

I ricercatori hanno passato al setaccio oltre 126 mila storie, provenienti da tre milioni di account nell’arco di dieci anni.

Un’approfondita analisi del ciclo di vita delle “fake” ha portato ad ipotizzare che esse siano confezionate per essere molto più originali e “nuove” di quelle vere e chi condivide storie considerate “nuove e originali” conquista un maggior seguito.

In secondo luogo, le fake news fanno leva su forti emozioni umane molto più dei normali tweet: sono in grado di suscitare curiosità, sorpresa, disgusto, spavento, mentre quelle vere sono più di frequente associate a stati d’animo come fiducia e tristezza.

A questo va aggiunto che di solito le “fake” si concentrano su temi molto popolari come la politica, il terrorismo, i disastri naturali, la finanza o la scienza.

Taglio emozionale, tema gettonato, storia originale e percepita come nuova: ecco come il falso, su Twitter, batte regolarmente il vero. E c’è da giurarci che lo stesso fenomeno vale anche per Instagram, Facebook…

E’ nato prima il web o le bufale?

A sentire le nostre mamme e i prof. a scuola le fake viaggiano in Internet e se è vero che “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” c’è da scommetterci che la causa di tutto è il nostro telefonino. Eppure, per una volta il caro smartphone non c’entra, perché le bufale sono vecchie come il mondo, solo che con Internet viaggiano più veloci… (volete mettere Valentino Rossi sulla sua Yamaha contro la nonna di Veronese in bici????)

Pensate che una delle primissime fake dell’era moderna porta la data del 1814 quando venne divulgata la notizia della falsa morte di Napoleone in battaglia (notizia che fu fatta circolare di taverna in taverna, non con i moderni cinguettii di Twitter) creando un aumento dei valori dei titoli in Borsa a Londra, che poi crollarono miseramente alla scoperta che Napoleone era vivo e vegeto ed in campo a combattere. Si trattava di una bella e grossa bufala creata appositamente per manipolare la borsa e i guadagni di qualcuno.

E allora come evitare di cadere nella trappola delle Fake news?

  • Controllate le fonti, che vuol dire indagare su chi ha scritto la notizia e sul sito che l’ha divulgata. Cercate! Investigate!
  • Verificate le date: sul web girano spesso vecchie notizie continuamente ri-postate.
  • Non fermatevi mai ai titoli: a volte esagerano per attirare i nostri click e prendere più soldi con gli annunci pubblicitari (e purtroppo non sono solamente gli YouTuber che fanno clickbait, ma anche i giornali on line!)
  • ●       Tenete le orecchie e gli occhi sempre bene aperti: valutate se le convinzioni possono influenzare i vostri giudizi. Ricordate che i siti sanno sempre le notizie che preferite e ve le servono ogni giorno in abbondanza! Anche tante e belle fake!
  • E se tutto questo non basta.. chiedete agli esperti per non rischiare di prendere il coronavirus nel bagno dell’Itis o scivolare in un burrone oltre la linea dell’orizzonte perché la terra era piatta e voi non lo sapevate!!! Occhio!